12 novembre 1982

E' una fotografia di rivelazione quella che mi ha donato, attraverso vecchie radiografie, gli sguardi dei ricoverati di un manicomio.

Ho ripreso le lastre nella massima semplicità e frontalità, delegando alla postproduzione il compito di far emergere quanto vi fosse di nascosto e vitale; nel rispetto di esiti misteriosi, sfuggendo alla tentazione di snaturarli per creare altro.

Conscio che ogni suggestione avesse come artefice il soggetto, il radiologo, il fotografo e chissà chi altro, in una catena lunga e insondabile, forse non ancora finita.

Illusorio pensare di risalire dalle radiografie ai verosimili ritratti dei ricoverati: ma come non immaginare che questi sguardi abbiano veramente vagato in anni lontani fra le mura del manicomio e ora abbiano trovato l'occasione di rivelarsi?